Farfalle

Le due amiche erano semplicemente inseparabili. Le chiamavano ‘le farfalle’ perché quando ballavano insieme sembravano due farfalle che volteggiavano nel cielo intrecciandosi l’una con l’altra.

Una strega molto potente venne a sapere dell’amore che univa le due bambine, e invidiosa di non avere mai avuto un’amica in tutta la sua vita, lanciò su di loro un malvagio sortilegio: quando una delle due si addormentava, l’altra si svegliava.

Per giorni interi stettero vicine, e una accarezzava l’altra mentre dormiva sperando che l’incantesimo svanisse, ma non c’era nulla da fare: non appena una farfalla apriva gli occhi, l’altra cadeva in un sonno profondo.

Durante la veglia si scrivevano lunghissime lettere che poi leggevano e rileggevano. Quello era l’unico modo che avevano per comunicare.

Ma non potevano sopportare di non poter più ridere insieme, giocare, condividere i sogni e soprattutto ballare.

Un giorno la strega malvagia sentì un pianto incessante. Felice che il suo piano avesse funzionato andò dalle amiche e ne trovò, come sempre, una addormentata e l’altra che l’abbracciava forte, mentre i suoi singhiozzi riempivano l’aria di tristezza.

“Sai, piccola” – le disse con la sua stridula vocina piena di odio – “C’è un solo modo per rompere l’incantesimo” – le allungò una boccetta con un liquido trasparente – “Bevi questo veleno e potrete di nuovo stare insieme, ma solo per un minuto, poi morirai.”

Le diede in mano la boccetta e stette lì ad assistere allo spettacolo, sicura che si sarebbe tormentata tutto il giorno senza avere il coraggio di bere il veleno.

‘Poi, quando si addormenterà lei e si sveglierà la sua amica’ – pensò la strega – ‘le dirò la stessa cosa. Sarà meraviglioso!’.

Ma la strega malvagia, cresciuta con solo odio nel cuore, non poteva conoscere la forza dell’amore puro. La bambina prese la boccetta, si girò verso la strega e disse: “Meglio un solo minuto d’amore che una vita intera senza.” – e bevve un sorso di veleno.

Subito l’amica addormentata si destò. Le due si guardarono negli occhi che si riempirono di lacrime di gioia. L’incantesimo era rotto e si abbracciarono forte come non avevano mai fatto prima. Dopo un minuto però, le forze abbandonarono l’amica che si era sacrificata, che chiuse gli occhi e morì.

La strega guardava la scena, ancora esterrefatta, e urlò: “La tua stupida amica ha bevuto il veleno per guardarti negli occhi un’ultima volta, e ora è morta!”

L’amica rimasta non poté sopportare il dolore di aver perso per sempre la sua anima gemella e non esitò un istante: vide che nella boccetta c’era ancora del veleno, lo bevve tutto d’un fiato e morì sul colpo.

Mentre il suo corpo senza vita cadeva su quello dell’amica, uno sguardo di terrore attraversò gli occhi della strega malvagia. C’era solo una cosa nell’intero universo più potente dell’amore puro, era l’amore puro corrisposto e lei non l’aveva previsto.

Accadde qualcosa: una luce fortissima invase tutto lo spazio e quando si spense, la strega non c’era più. Lei era fatta di odio, e l’odio era stato spazzato via come polvere.

Anche i corpi delle due amiche non c’erano più, ma poco sopra, libere nel cielo, due meravigliose farfalle colorate danzavano insieme, finalmente felici.

[FARFALLE: Margherita, Giulia, papà Gianni – 2023]

Pubblicato da papà Gianni

Cantastorie

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