
La prima a svegliarsi, come sempre, fu Camilla.
Ancora a piedi nudi aprì la porta e uscì in giardino. Il bello di quella casa di campagna era che non era raggiungibile in macchina e che, soprattutto, le macchine non potevano raggiungerla, così ogni bambino era libero di esplorare e persino di spingersi oltre i confini.
Camminò fino all’angolino dove aveva piantato i suoi fiori preferiti, quelle primule che però non ne volevano sapere di spuntare. Fissò la terra imbronciata, desiderando con tutta sé stessa di vedere da un momento all’altro un fiore fare capolino.
“Forza primulette, crescete!” – disse. Non aveva ancora finito la frase quando una decina di fiorellini gialli spuntarono dal terreno con decisione. Camilla strabuzzò gli occhi e quando si rese conto che non era un sogno si lasciò scappare il primo sorriso della giornata.
“Ho fame” – pensò –“Vorrei tanto una bella prugna!”. Ma si era dimenticata che saccheggiare quel bellissimo albero era uno dei loro giochi preferiti e che i rami erano vuoti. Guardò un ramo e si chiese: “Chissà quanto tempo ci mette un albero a fare un frutto.”
Proprio in quel momento, come per magia, apparve una grossa prugna succosa, che si staccò e le cadde tra le mani.
Stava succedendo veramente? Addentò la prugna e continuò a camminare, ora circospetta, guardandosi bene intorno con diffidenza. Un’ape le svolazzò intorno e le passò vicino all’orecchio.
“zzzzzzzzzzzzzzzz ciao cami zzzzzzzzz”.
L’aveva sentito veramente o se l’era sognato? Sapeva di essere una bimba con i piedi per terra, così decise di fare un esperimento. Sapeva che uno scoiattolo si aggirava da qualche tempo da quelle parti, saltellando da un albero all’altro e lasciando in giro diversi gusci di ghiande e nocciole, ma nessuno era mai riuscito a vederlo, perché era molto diffidente e pauroso.
Camilla chiuse gli occhi e si concentrò. “Scoiaaattolooo!” – lo chiamò – “Vieni qui!”.
Poi rimase in attesa. Si guardò intorno ma non successe nulla. “Forse mi sto sognando tutto” – disse tra sé e sé. Poi sentì qualcosa caderle sulla testa – “Ahi!”.
Guardò in alto e un bellissimo scoiattolino con gli occhi vispi e una lunga e pelosa coda rossa la stava fissando. “Ti ho fatto male?” – le chiese.
“No, ma tu parli e puoi capirmi?”
“Certo, tu sei Camilla e sei una Signora del Bosco. È da tantissimo tempo che non ce n’è una da queste parti.”
“Una Signora del Bosco? Che significa” – chiese Camilla esterrefatta.
“Significa che puoi comunicare con tutte le creature viventi: fiori, alberi, animali; e tutti ti rispettano. Però ricorda, anche tu devi rispettare noi.”
Dette quelle parole, lo scoiattolo scappò via.
“Camilla, sei in giardino?”
“Sì papà, sono qui…”
E Camilla tornò in casa. Ancora non aveva deciso se raccontare ciò che stava succedendo o se tenere tutto per sé.
[SUPERBIMBE: Storia: Camilla, Giulia e papà Gianni, disegno: Giulia, colori: Camilla e Giulia, 2020-2023]
