Azzurra e il bigiabù

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Azzurra non era una di quelle bimbe che si divertono con poco. Non si può neppure dire che non avesse pretese, anzi, voleva in continuazione giochi nuovi e i suoi genitori, pur di vederla felice, la accontentavano sempre.

Ma non bastava mai. Azzurra prendeva il gioco nuovo, ma dopo pochi minuti lo lasciava lì in mezzo alla stanza e ne chiedeva un altro.

Si annoiava e papà e mamma non sapevano più cosa fare. Così grande era il loro amore per l’unica figlia che desiderarono con talmente tanta forza una soluzione che essa arrivò per magia, all’improvviso.

Azzurra stava frignando per avere l’ennesima bambola e, così su due piedi, la bambola apparve nelle sue mani. La bimba la guardò incredula, era proprio quella che voleva.

Provò ancora, questa volta pensando a una merenda al cioccolato e, ancora una volta, essa apparve nelle sue mani e la mangiò.

Azzurra iniziò a ridere e urlare: “Sono la bambina più felice del mondo, posso esaudire ogni mio desiderio!”

Papà e mamma si abbracciarono forte, contenti di vedere finalmente ridere Azzurra.

Ma non durò molto.

Azzurra continuava a far apparire cose, ma poi se ne stancava subito. Tutta quella magia era inutile.

Quella sera, mentre cercava di addormentarsi, arrivò un piccolo folletto: “Perché sei triste Azzurra? – “Non so più cosa desiderare, ormai ho tutto” – rispose lei stancamente.
“Non hai tutto, Azzurra. Ti manca un bigiabù!” – disse il folletto, e come era apparso svanì nel nulla.

Ma cos’era un bigiabù? Azzurra era certa di non averne mai sentito parlare, né dai suoi amici, né dalla pubblicità, ma se era una cosa divertente doveva averla per forza!

“Voglio un bigiabù” – esclamò decisa.

Ed ecco che nella sua mano apparve uno strano oggetto, metà fiore e metà libro, colorato e profumatissimo. Azzurra lo aprì e lesse ad alta voce: “Il segreto per essere felici”.

Proprio quello di cui aveva bisogno!

“Cara Azzurra” – spiegava il bigiabù – “Hai riempito talmente tanto la tua stanza di oggetti che non c’è più posto per te! Se vuoi essere felice riprenditi i tuoi spazi”.

Il bigiabù finiva così.

Azzurra non era molto convinta, ma prima di addormentarsi ci pensò su e prese la più importante decisione della sua vita: “Domattina esprimerò il mio ultimo desiderio”.

Il giorno dopo, quando Azzurra entrò nella stanza dei giochi, era già una bambina nuova. Si sedette al centro della stanza e per farlo dovette spostare una serie di giochi mai usati, alcuni ancora nella confezione intatta.

“Voglio che spariscano tutte le cose inutili” – affermò con risolutezza.

E così fu: la maggior parte degli oggetti sparì all’istante e rimasero solo i mobili, qualche libro, un paio di giochi in scatola, una palla, un cerchio e il suo pupazzo preferito, che giaceva sepolto e dimenticato chissà da quanto tempo sotto una pila di cianfrusaglie. “Teddy, sei proprio tu?” – Azzurra strinse forte quel peluche, il primo di cui aveva un ricordo.

Si rese conto di quanto fosse grande la sua stanza, non se la ricordava così! Iniziò a correre e a saltare, riempiendo quello spazio con il proprio corpo. Poi chiamò mamma e papà e chiese loro di giocare con lei.

Papà e mamma entrarono nella stanza e rimasero sbalorditi; nel vedere Azzurra felice, questa volta veramente, si resero conto che anche loro avevano sbagliato. Si sedettero insieme a lei e giocarono tutta la mattina.

“Ora dobbiamo andare, Azzurra, è il compleanno del tuo cuginetto!” – disse la mamma.
“Posso portargli un regalo?” – chiese Azzurra.
“Ma ha già tutto e gli abbiamo comprato una ruspa telecomandata” – ribatté il papà.

“Sicuramente non ha il regalo più bello di tutti, non ha un bigiabù!”

[Azzurra e il bigiabù – storia: Giulia e papà Gianni, testo: papà Gianni, disegno: Giulia, colori: Camilla, 2023]

Pubblicato da papà Gianni

Cantastorie

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